Li conosciamo come i padroni indiscussi della preistoria, dominatori della terra e dell’aria, ma i dinosauri potrebbero aver padroneggiato anche i fiumi. E’ quello che fa pensare la scoperta della coda di uno Spinosauro nel deserto del Sahara, Marocco sudorientale, la prima mai trovata che rimette in discussione gran parte di quel che sapevamo sui dinosauri.
Fauci da coccodrillo, cresta da drago e grinfie da arpia: il più grande dei dinosauri predatori, più imponente anche del T-Rex, sembra uscito dalle pagine di un poema mitologico più che dalle sabbie del Sahara. Questo “drago”, vissuto nel Cretaceo, tra i 100 e i 66 milioni di anni fa quando la deriva dei continenti non aveva ancora separato completamente Europa e Africa e le terre emerse erano percorse da creature straordinariamente grandi, era un mosaico di animali. Un po’ rettile, un po’ anfibio, con il cranio allungato e stretto simile a quello del moderno coccodrillo, il “naso” lungo un metro con la narice arretrata come adattamento all’acqua e un nervo trigemino super-sensibile (quasi un sonar, come quello che consente ai capodogli di individuare a distanza le prede in acqua), enormi denti conici con un letale meccanismo ad incastro, una vera e propria trappola da cui nemmeno una preda scivolosa come un pesce poteva fuggire. E, poi, le vele sulla schiena come un camaleonte e le zampe di un carnivoro. Tuttavia, nonostante la sua massa imponente superiore a qualsiasi altro dinosauro ed il suo aspetto bizzarro e maestoso, lo Spinosaurus è rimasto pressoché sconosciuto a molti.
La sua prima apparizione ufficiale su grande schermo fu nel 2001, con Jurassic Park III, come sostituto di Tyrannosaurus nel ruolo di antagonista principale. “Il T-Rex ha avuto il suo momento di gloria ed è l’ora che si faccia da parte per far spazio ad un carnivoro più meritevole” (John R. Horner, consulente paleontologico Jurrassic Park III).